
Il dimagrimento localizzato è possibile?
Di miti nel mondo del fitness ne troviamo un’infinità. Tra disinformazione e idee appartenenti a decenni fa, ormai totalmente smentite dalla comunità scientifica ma che qualcuno porta ancora avanti con fermezza e convinzione.
Quando si passa ad argomenti che riguardano il dimagrimento, la quantità di informazioni sbagliate, messe in giro da blog, giornali e persino dalla televisione è veramente fuori misura.
Un concetto di cui sentiamo spesso parlare è il fantomatico dimagrimento localizzato, il quale può essere favorito da determinati cibi, determinati esercizi, oppure pratiche particolari che vengono messe in atto durante l’allenamento. Ciò che la scienza ci insegna, però, è che ciò risulta del tutto difficile e nessuna ricerca sostiene questa argomentazione.
Le ragioni per cui il dimagrimento localizzato è impossibile sono dovute al fatto che le singole aree del nostro corpo non consumano energia in maniera indipendente l’una dall’altra, ma ogni singolo distretto lavora in sintonia con gli altri.
Uno sguardo da vicino al dimagrimento localizzato
Prima di andare a spiegare quali siano nel dettaglio le ragioni che rendono impossibile il dimagrimento localizzato e l’eliminazione del tessuto adiposo da determinate aree senza intaccare le altre riserve, andiamo a vedere quali sono alcune di quelle attività erroneamente utilizzate per perdere grasso in maniera localizzata.
- uso di corsetti o bande elastiche: tattica più comune per eliminare gli accumuli di grasso addominale e lombare. Chiaramente alla base di questo c’è la concezione sbagliata che un’elevata sudorazione possa tradursi in un consumo di energia maggiore. In alcuni casi questa pratica è anche sostenuta da effettivi miglioramenti fisici, seppur momentanei. Una costrizione costante e attiva durante l’allenamento o durante le attività quotidiane può in effetti agire sul grasso corporeo, rimodellandolo. L’azione meccanica dura solamente per brevi periodi ed è di minima rilevanza, infatti si nota solamente su coloro che hanno una bassissima quantità di tessuto adiposo. Altro fattore è la perdita di acqua tramite il sudore, che semplicemente va a ridurre il volume dei liquidi interstiziali.
- intensificazione del lavoro: incrementare il lavoro in una determinata area con molti esercizi ad alte ripetizioni è un’altra pratica frequente. L’idea è quella di “bruciare” grassi, sottintendendo che un lavoro mirato vada a creare un maggior fabbisogno di energia, con, di conseguenza, un maggior consumo di grasso. Anche in questo caso è comprensibile come risulti naturale associare le due cose, perché la sensazione di dolore e bruciore innesca una sorta di meccanismo psicologico che induce a pensarlo. Rimanendo sempre sull’esempio dell’addome, il più facile da immaginare per visualizzare la situazione, capiamo in fretta il perché anche qui sia in effetti visibile un miglioramento. Un lavoro intenso a livello muscolare porta l’organismo a veicolare molto più sangue nell’area che sta facendo uno sforzo, irrorando il muscolo che evidentemente aumenterà un po’ di volume. Chi fa pesi chiama questa sensazione “pump”, che coincide con il sentire il muscolo gonfio e pieno. Basandosi su questo sono poi nate tutte le credenze che vi ruotano attorno, poi smentite nel tempo con considerazioni di tipo anatomico.
- introduzione di determinati alimenti o utilizzo di integratori “brucia grassi”: capaci di agire solo su determinate aree. In generale è sufficiente sapere che nessun integratore o alimento può, in generale, causare un dimagrimento. Sostanze di questa tipologia esistono, ma sono medicinali che devono essere prescritti e che possono dare effetti collaterali. Tra l’altro, pur utilizzando dei medicinali, ciò che si otterrà sarà in ogni caso un dimagrimento globale, non locale.
“Ma io ho notato un dimagrimento localizzato!”
Molto probabilmente, iniziando un percorso in palestra o una dieta volta al dimagrimento, molte persone avranno notato che alcune aree tendono a modellarsi più facilmente di altre.
Negli uomini tendenzialmente gli arti superiori, il petto, le spalle e la parte alta della schiena raggiungono in fretta un bel livello di definizione muscolare, mentre la cintura lombare trattiene più grasso nelle famose “maniglie dell’amore”. Per le donne, invece, la schiena tende ad avere più adipe, così come le cosce e in alcuni casi anche la pancia.
Andando a perdere peso vedremo come alcune aree si definiranno molto più in fretta di altre, situazione che di fatto può essere confusa con una sorta di dimagrimento localizzato. In realtà è dovuto solo al fatto che chiunque di noi ha un pattern genetico che definisce le aree in cui si avrà la maggior quantità di adipociti (i depositi di grasso). Pertanto, anche se il dimagrimento riguarderà la totalità del corpo, in certe zone sarà più visibile e in altre meno.
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Ultime parole sul dimagrimento localizzato
In molti casi prima ancora che di mala fede bisognerebbe parlare di mala comunicazione. Ciò che molti intendono con dimagrimento localizzato non è altro che la tonificazione. Dare tono al muscolo e al tempo stesso fare attività aerobica con lo scopo di consumare molta energia, consente di trasformare alcune aree più di altre secondo il proprio pattern genetico. Questo tipo di lavoro dà l’impressione di aver ottenuto un dimagrimento a zona. Proprio per questa ragione la comunicazione all’interno delle palestre e dei centri sportivi è fondamentale.
Finché si tratta di allenamenti che promettono un dimagrimento localizzato rapido e miracoloso, il danno fatto è limitatissimo. Sotto certi aspetti, se con questa strategia si riuscisse a far fare attività fisica a persone sedentarie, potremmo definirla un successo con ottime finalità.
Se questo metodo comunicativo è utilizzato con puro scopo di lucro, per vendere prodotti o programmi personalizzati inutili e potenzialmente dannosi, si scende nel campo della truffa. Truffa che purtroppo avviene giornalmente tra diete miracolose e integratori che promettono risultati trascendentali, il tutto basato su studi incompleti e spesso mai applicati all’uomo.
Il mondo dell’alimentazione è pieno di falsi miti e credenze senza fondamento, che già con poche conoscenze sparse è possibile comprendere, analizzare e scartare.